Cotte adolescenziali ed altri mali

Quando studio capita che la linea dei miei pensieri colpisca con violenza un argomento neutro (o più probabilmente molto scemo) e che con difficoltà io mi ritrovi a dover riprendere il filo della mia attività.

Ho sempre cercato di convincermi che scrivendo di questi argomenti neutri (o molto scemi) io me ne possa liberare. Questo nonostante vari tentativi falliti, ma visto mai che in vita mia riuscissi a trovare un modo per non morire di fame usando gli argomenti molto scemi.

Fingo di essermi liberata dall’adolescenza perché il numero dei miei anni si è depurato di quel “teen” da scuola secondaria, e con un fasullo errore di traduzione non essendo più teenager dico di non essere più adolescente. La psicologia dello sviluppo mi da torto.

Ma arriviamo al punto che mi premeva, all’argomento scemo che mi stava impedendo di studiare: le cotte adolescenziali. Non so se è una caratteristica peculiare mia, ma posso dire che alle superiori ho davvero avuto troppe cotte e per gente davvero troppo strana. 

Il fatto è che nel post-pubertà non avevo ancora neanche una minima idea di quel che potesse essere il mio ideale di uomo, e se guardo al mio passato mi ritrovo di fronte ad un’accozzaglia di schizofrenici, maniaco-compulsivi, inetti sveviani o, peggio, gente che come cazzo hai fatto a piacermi.

Laureati incapaci di mettere le acca al posto giusto, parenti di amiche cui attrazione dissimulava il mio disagio di studiare in un istituto femminile, bambocci senza personalità che avrebbero ricambiato i miei sentimenti con la stessa attitudine di una commessa che ti da gli spiccetti di resto quando vai a comprare le gomme da masticare con la moneta da un euro (una volta le brooklyn costavano 60 centesimi. Spero che non siano aumentate).

Vivo nel terrore che queste mie cotte adolescenziali vengano scoperte. Come quei colonnelli nazisti che son fuggiti dalla Germania poco prima della guerra e han pure cambiato nome ma ogni tanto vengono ritrovati e fregacazzi se sono a un passo dalla fossa ma vengono giudicati per i crimini di guerra lo stesso.

Perdonateli. Perdonatemi.